Le guide turistiche. Ne avrete di certo viste, sfogliate, comprate, studiate, utilizzate diverse. Ed è proprio questo il punto: sono sempre tutte diverse, tutte stramaledettamente diverse l’una dall’altra! E allora come si fa a scegliere quella giusta?
E' un bel problema, che in realtà sottende ben altro problema: bisogna aver almeno a grandi linee prima deciso che tipo di viaggio si vuol fare, e poi quel particolare tipo di guida ci verrà automaticamente interessante ed utile di conseguenza. O almeno si abbia una certa consapevolezza dei nostri generici gusti, inclinazioni, tendenze, interessi e disponibilità economiche, in modo da consultare subito la guida per noi più adatta. Perché – è ovvio ma è sempre meglio non dimenticarlo – nessuna guida al mondo sarà mai in grado di dirci e spiegarci tutto quel ci serve, né tantomeno di farlo con la giusta obiettività. Giusto? Perché è così nella vita, mica solo nelle guide. E allora? Che fare?
Vi racconto di come mi comporto io, prima di partire.
Innanzitutto evito le guide “enciclopediche”, elegantemente rilegate e superillustrate a colori, con città, alberghi e ristoranti presentati in ordine rigorosamente alfabetico e senza commenti informali. Perché danno sì una illusione di completezza ed esaustività, ma senza poterla garantire: e poi tutte quelle foto ammazzano la sorpresa se sono belle, e viceversa scoraggiano quando sono brutte. Insomma, io voglio partire per le vacanze, mica annoiarmi con l’elenco del telefono o consultare l’892424!
Quelle che piacciono a me, invece, sono le guide ad ispirazione tematica, quelle che ti fanno capire sin dalla copertina che tipo di esperienze ti proporranno: ci trovi relativamente poche indicazioni, ma commentate in modo divertente e spiritoso, senza alcuna pretesa di chissà quale quadro di dettaglio, ma soltanto quella di orientarti e metterti in condizione, una volta sul posto, di fare le tue scelte senza rimanere troppo impreparato, o stupito, o deluso.
Queste guide mica le devi studiare a fondo come un esame universitario, basta una semplice occhiata prima di metterle in borsa, e poi puoi riaprirle una volta a destinazione e muoverti tranquillo. Occhio, però, un minimo vanno filtrate, soprattutto tenendo presente la nazionalità e gli standards di chi le ha scritte… io per esempio più di una volta ho litigato con mia moglie per via del presunto basso comfort di hotels che sarebbero stati più che appetibili per un americano in giro in Europa, ma che invece risultavano appena accettabili ad una sofisticata e – diciamolo pure – un po’ snob signora italiana(tié, l’ho scritto!).
Insomma, una guida non è il Vangelo, esattamente così come una meta non è necessariamente e per forza così o cosà o bella o brutta senza appello e senza possibilità di discussione: ricordate sempre che – nelle guide e nei viaggi come d'altronde e anzi di più nella vita in genere – la vostra esperienza ve la costruite e ve la fate voi, siete voi i veri ed unici protagonisti delle vostre curiosità. Diffidate perciò, come diffido io, di chi scrive o dice che quel posto proprio non puoi non vederlo se vai in quel paese, o viceversa che di andare in quell’altro non ne vale proprio la pena… pensate con la vostra testa, poi magari forse gli darete ragione su qualcosa, ma nel frattempo intanto ne avrete scoperte mille altre che nessuna guida e nessun esperto potrà mai segnalarvi: intesi?
Buon viaggio allora, con un’ultima raccomandazione: al ritorno non mettetevi a fare i pedanti ed i categorici anche voi, se no… tutte queste belle cose che ce le siamo detti a fare?!?