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Sabato, 17 Agosto 2013 08:03

Viaggi metallici

 Con l'heavy metal?

 Naah, è di viaggi numismatici che vi voglio parlare oggi. 

 L'idea me l'ha data mio suocero la volta che ha detto: “Con l'euro è proprio come nei tempi antichi, che ogni paese si distingueva dall'altro per la faccia della sua moneta.”

 Interessante, questo vedere l'euro come uguale al passato; tutti ne parlano sempre come della moneta del futuro e invece... nel passato remoto, le monete di un altro regno o paese te le prendevi eccome, perché erano d'oro o d'argento, e quindi avevano a tutti gli effetti corso legale (sia pure in termini protoeconomici), insomma proprio come oggi, e non le dovevi cambiare mica, solo rigirartele per ammirare il ritratto di quel sovrano - che poi, visto che non c'erano ancora foto né televisione era l'unico sistema che avevi per sapere che faccia avesse - ed infine spendertele tranquillo. E allora? Date a Cesare quel che è di Cesare, diceva Cristo in piazza con in mano un sesterzio romano con l'effige dell'imperatore Claudio, a sottolineare simbolicamente la sua volontà di non interferenza tra i poteri umano e divino. Ed io, rispettosamente e senza blasfemia alcuna, cos'altro posso fare, se non dare ad Alfonso quello che è di Alfonso?

 Perché mio suocero Alfonso, esperto e collezionista di monete rare, ha proprio ragione... l'euro è la tipica moneta veicolare proprio come quelle dell'antichità e del medioevo, ribadisce il senso di una Europa comunità di stati distinti e fratelli, vedi Beatrice regina d'Olanda, ecco re Juan Carlos di Spagna, prendi guarda e spendi, e se ti stai lamentando di quanto ti è costato, lo stradannatissimo euro che ci ha messo tutti in mutande, ti puoi sempre consolare con l'arpa celtica irlandese, o con quella bella signora della Liberté Egalité Fraternité, mentre gli stranieri sognano il Colosseo e le straniere si incantano davanti all'omino superdotato leonardesco che per noi invece è roba di tutti i giorni e di tutte le tasche. E se tutto d'un tratto ti arriva la paperella finlandese? Rarissima quella, eh?

 Mi rendo conto di essere oggi particolarmente più scemo del solito, ma mica tanto poi, non è mica colpa mia questo bel guaio!

 Un amico dice ogni tanto: “Ti ricordi quando eravamo ragazzi in vacanza a Londra e i soldi non bastavano mai? Beh, fai conto che con questo diamine di euro è di nuovo come se fossimo tutto l'anno in vacanza - e in bolletta - a Londra...” 

 Scherzi a parte – bella questa, come se fossi davvero capace di diventare serio – anche a me l'euro me piace, come dice quello del caffé, salvo poi che mi incazzo bipartisan perché questo bel casino l'ha fatto prima il Professore a Bruxelles che secondo lui hai unificato la moneta hai uniformato l'economia – see, 'sti cavoli! - e poi il Cavaliere che continua a sostenere che l'economia si equilibra da sola (chissà che idea avrà lui dell'equilibrio, visto com'è vivace ultimamente...) . E non ne parliamo poi dell'altro, Professore, quello che lui e l'eurozona guai a chi gliela tocca, non gli importa di altro!  

 E io pago. Sacrosante parole. Però viaggio pure. Metallicamente, s'intende. Per esempio quando nel palmo della mia manina ci trovo la civetta di Minerva o quegli strani rosoni che tanto sanno di Malta o di Portogallo... e della Slovenia, dell'Estonia e della Moldavia, che cosa mi dite?  E della Croazia, che a Capodanno festeggiava l'ingresso nella moneta unica e il 2 gennaio piangeva per l'abbassamento del rating? Ma no, ma come facciamo a parlarne, che neanche mio suocero ce li ha, questi euri ultimi che nessuno ha ancora mai visto... volete sapere come la penso? La Moldavia secondo me non ce l'ha neppure l'euro, ma a questo punto... chi può esserne certo davvero?

 Signore e signori, siamo di fronte a un autentico viaggio verso l`ignoto, nel cuore della civilissima Europa, manco fossimo in Transilvania, ma allora forse questo spettro è Dracula, è il comunismo, ma no, non è neanche quello, 'sto spettro è proprio l'euro, che stramaledettissimo sia!